Perseidi 2020: guida pratica all’osservazione

La pioggia delle Perseidi

La pioggia delle Perseidi

*** Le meteore di San Lorenzo in diretta web! ***

Puntuale come ogni anno, ritorna l’appuntamento con le celebri meteore di agosto, le popolari “Lacrime di San Lorenzo”, meglio note come Perseidi. Senza dubbio si tratta dell’evento astronomico ricorrente più popolare, capace di suscitare sempre curiosità ed interesse presso il grande pubblico, complice il periodo estivo e le vacanze, magari trascorse sotto un cielo limpido e buio.

La tradizione collega il fenomeno al martirio di San Lorenzo, che secondo la tradizione arse sulla graticola nel 258, la cui ricorrenza  si celebra proprio il 10 agosto e da cui deriva il nome popolare dello sciame; tuttavia, esso è attivo per molti giorni intorno al vero picco di visibilità, che cade al giorno d’oggi tra il 11 e 13 agosto. Al massimo si possono osservare mediamente fino a 100 meteore per ora, a patto di osservare nella seconda parte della notte. Idealmente, le osservazioni vanno condotte da un luogo buio, poiché la luce artificiale abbatte drasticamente il numero di meteore visibili. Non sono necessari telescopi o altri dispositivi, poiché l’occhio nudo è senza dubbio ideale per cogliere il guizzo improvviso di tali scie luminose, grazie alla visione panoramica naturale.

Cielo visibile il 13 agosto, alle ore 2.30 estive (con marcata la posizione del radiante)

Cielo visibile il 13 agosto, alle ore 2.30 estive (con marcata la posizione del radiante)

Lo sciame delle Perseidi è originato dalla cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862. Fu proprio l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli (il “padre” dei canali di Marte) a stabilire, nel XIX secolo, una connessione tra le meteore e la cometa indicata, meccanismo questo di interesse generale per gli sciami. Il fenomeno si verifica proprio quando la Terra passa in prossimità dell’incrocio tra la sua orbita e quella della cometa in questione, “tuffandosi” così nella nube di polveri seminata da quest’ultima lungo il proprio percorso attorno al Sole. Questi grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia. Questo svela perciò che a “cadere” non sono affatto le stelle, piuttosto le briciole della cometa citata. La Swift-Tuttle è un astro chiomato periodico, che ritorna ogni 135 anni circa. L’ultimo passaggio risale al 1992.

Alcune Perseidi del 6 agosto 2014

Alcune Perseidi del 6 agosto 2014

Le meteore sono osservabili ogni notte serena dell’anno, ma è possibile scorgerne in maggior numero proprio in corrispondenza di questi incontri “orbitali”, quando dunque vi è una maggior quantità di polvere pronta ad entrare nell’atmosfera. In tali casi si parla di sciami di meteore: quello di agosto è solo il più popolare, ma ve ne sono altri di notevole interesse nel corso dell’intero anno.

A number of bright, greenish Perseids crossed the sky above the ruins of the church of " Madonna dellla Neve" (XVI Century) in Castel Santa Maria (PG), Italy. 12 Aug. 2018.

Perseidi 2018, da Castel Santa Maria (PG), Italy. 12 agosto 2018.

Il nome delle Perseidi deriva dalla posizione occupata nel cielo dal radiante, ossia il punto dal quale prospetticamente le meteore sembrano scaturire: in questo caso, esso si proietta in direzione della costellazione di Perseo, celebre protagonista del firmamento autunnale. Tuttavia, le meteore appaiono in tutto il cielo: ripercorrendo idealmente all’indietro le scie delle Perseidi, esse convergerebbero proprio nel radiante, la cui posizione è moderatamente variabile nel corso dei giorni.

Costellazione di Perseo al 13 agosto, ore 2.30 estive

Costellazione di Perseo al 13 agosto, ore 2.30 estive

Pur nella ricorrenza del fenomeno, non tutte le “annate” sono uguali. Il numero di meteore effettivamente visibili, rimanendo comunque sempre interessante (con almeno 50 meteore all’ora a ridosso del massimo), conosce sensibili fluttuazioni. In primo luogo, le piogge più intense sono quelle prossime al ritorno della cometa, che rifornisce la propria traiettoria di polvere “fresca”. Inoltre, può accadere che nel periodo di massima attività delle Perseidi sia presente la Luna, magari prossima alla fase piena, con un pesante effetto negativo sulla visibilità delle meteore. Ad esempio, lo scorso anno, proprio intorno alla data del massimo, essa era visibile per tutta la notte, risultando così fatalmente invadente.

Dopo un 2019 perciò poco entusiasmante, per il 2020 le condizioni osservative delle Perseidi saranno migliori, seppur non ideali. La Luna, infatti, sarà all’ultimo quarto il giorno 11 agosto, sicché nei giorni di massima attività dello sciame essa sarà visibile per tutta la seconda parte della notte, quella che offre le condizioni di visibilità migliori. Tecnicamente, infatti, si può osservare a qualsiasi ora, ricordando però che nella seconda parte della notte si assiste ad un sensibile aumento dell’attività meteorica, poiché all’alba l’osservatore è sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, dunque è come se vedesse dal “parabrezza”, anziché dal “lunotto” posteriore del nostro pianeta.

Il massimo è previsto nelle notte tra l’11 e il 12 agosto, probabilmente poco prima dell’alba. Come si diceva, l’osservazione ad occhio nudo è senza dubbio la migliore, mentre è importante scegliere un sito osservativo il più lontano possibile dall’inquinamento luminoso, vero nemico dell’osservazione del cielo e disastrosa evidenza di un immenso spreco di energia elettrica.

Ripresa fotografica

Chiunque disponga di una fotocamera capace di esposizioni relativamente lunghe può tentare, senza difficoltà, la ripresa delle Perseidi più brillanti. Le probabilità di successo dipendono da svariati fattori, come l’area di cielo inquadrata nella ripresa, la luminosità dell’obiettivo impiegato, la sensibilità ISO adottata.

Maggiore è il campo inquadrato, maggiori saranno le possibilità di intercettare la traccia di una meteora. Ottimi in tal senso gli obiettivi super grandangolari (con focale inferiore ai 20mm) e gli obiettivi “fish-eye”, specie se di buona luminosità (più aperti di f/4). Utile impostare sulla fotocamera sensibilità pari a 800/1600 ISO, compatibilmente con il rumore della fotocamera. Si raccolgono così immagini in sequenza, ciascuna con esposizione di 30/60 secondi (verificare il grado di annerimento del fondo cielo, dipendente dal locale inquinamento luminoso), magari puntando in direzione del radiante.

Buone osservazioni delle Perseidi!

A cura di Gianluca Masi

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